La storia della mia donazione

Svetlana

Qualche parola su di me:

Ho 30 anni. Sposata. Ho due figli. A 18 anni ho dato alla luce il mio primogenito Andriy. Sono una stilista dei vestiti. Ho partecipato al programma di donazione per 3 volte.

Dieci anni fa, non potevo nemmeno pensare che cosa significa per un donna di non poter essere madre. Con tale problema personale mi ha conosciuta la mia amica di cuore Elena, quale per cinque anni senza il risultato curava la sua infertilità. Sono la sua migliora amica e non sapevo che tutti questi anni lei soffriva da “incapacità femminile”. Dopo la sua rivelazione abbiamo pianto per tutta la notte intera. Ma è inutile piangerci sopra. Dopo aver passato qualche notte nell’Internet studiando i metodi di trattamento dell’infertilità ho capito che posso aiutarla. Siamo andate insieme alla clinica ed io sono diventata la donatrice di ovocellula per mia amica. A quel momento ero molto preoccupata, ma tutto è andato bene e tra poco la mia amica è diventata la madre di due femmine bellissime: Katia e Yulia. Adesso loro hanno 3 anni. Sono la loro madrina.

In un anno ad un tratto ho capito che devo aiutare ancora una volta. Mi era invasa da quel sentimento. Mi stessa ho trovato una agenzia in Internet, ho riempito il loro questionario e ho ricevuto l’invito al colloquio ed esame medico. Non ho aspettato per lungo: sono stata scelta dalla coppia di Svezia. Anche a questa volta tutto è andato bene ed una femmina era nata. Ho avuto un’invidia per un po’, siccome io ho solo i maschi. La mia ultima volta è stata anonima, neanche so chi ho aiutato. Però non me ne sento triste. Mi sento una gioia immensa perché posso regolare alla gente la più grande felicità in tutto il mondo – un bambino. Per me è la cosa più importante.

Olga

Qualche parola su di me:

Ho 27 anni. Allevo da sola un figlio ed una figlia. Sono laureata in chimica. Sono già stata la donatrice per 3 volte.

La mia prima esperienza dovrebbe essere anonima, come pensavo. Tuttavia durante la stimolazione gli funzionari dell’agenzia mi hanno avvertito che Futura madre volesse incontrarmi. Ho avuto paura per il momento, ma poi ho provato di mettermi al suo posto. Non volessi conoscere la donna alla quale sarebbe simile il mio futuro bambino? Abbiamo cominciato ad inviarci e-mail, e davvero mi è piaciuta questa famiglia. Durante la gravidanza la madre futura mi spediva le foto di ecografia – lei voleva condividere la sua gioia. Tra poco ho saputo che lei ha partorito un maschio sano e loro erano molto felici perché volevano il maschio. Nella mia pratica è l’unica volta quando avevo i contatti stretti con la famiglia, cui aiutava. Di solito la gente sta evitando i contatti con la donatrice. Dopo la mia seconda puntura è stata nata una femmina, nell’ultima volta - i gemelli.

Adesso mi sto preparando per il programma – faccio analisi, prendo i medici. Poco fa mia “prima coppia” mi ha inviato una foto di suo figlio, lui ha quasi 3 anni. In questi momenti io capisco che finché la salute me lo permette, aiuterò la gente che ne ha veramente bisogno.

Elena

Qualche parola su di me:

Ho 27 anni. Allevo un figlio di 4 anni. Sono laureata in pedagogia. 2 volte sono stata la donatrice e una volta – madre surrogata.

Tutto è cominciato 3 anni fa. In realtà, è stata mia conosciuta che mi ha convinto di diventare una donatrice. Nella nostra cittadina lei ha aperto gli occhi di molti sulla medicina riproduttiva. Prima ero scettica, anche di più ero riguardosa. Sono innaturali tutti questi bambini nati “dalla provetta”, donatrici, madri surrogate. Ne ho parlato con mio ex-marito, ma lui mi ha vergognato. Dopo qualche mese alla TV ho visto un programma sui problemi delle coppie infertili e qualcosa mi ha cambiato. Ho capito che nessuno ha il diritto di giudicare. Ogni famiglia senza figli ha la sua tragedia e c’è la possibilità di risolverla. Ci viene la gente dai paesi diversi soprattutto dove i tali metodi sono proibiti.

Ho chiamato mia conosciuta e lei mi ha dato il numero di telefono dell’agenzia. Dopo una lunga conversazione con la funzionaria dell’agenzia mi sono convinta ancora una volta che faccio un buon affare. Sono venuta nell’agenzia, loro mi hanno pagato il viaggio, ho risposto a tutte le domande che riguardavano le condizioni della salute, storia medica di gravidanza e parto, malattie ereditarie, ecc. Il questionario era molto dettagliato. Tutto era stretto e chiaro: i test, le domande su famiglia, bambini, precedenti penali. Era necessario portare con se di più delle mie fotografie. Poi mi era sottoposta all'esame medico alla clinica e colloquio con lo psicologo. Una volta che ho fatto tutto loro hanno concluso un accordo con me. Nell’accordo mi è piaciuto un paragrafo, dove c’era scritto che l’agenzia prende la responsibilità “di tutelare i miei diritti ed agire nei miei interessi”. Tutto è stato in modo civile, e non come una volta c’era scritto su un giornale che nessuno è responsabile di nulla. Nei maggioranza dei casi la partecipazione delle donatrici è anonima, la foto non può essere messa sul sito senza il mio permesso.

Tra poco mi hanno telefonato e detto che una coppia straniera mi ha scelto per il programma di donazione. La Madre Aspirante era una scandinava e per il lungo tempo stava cercando una bionda, perché volesse che il bambino sarebbe simile a lei. Senza dubbi sono stata molto lieta sapendo che sono piaciuta a questa coppia e non vedevo l’ora di cominciare il programma.

A quel momento non sapevo apatto che la stimolazione, la Madre Aspirante ed io dobbiamo sincronizzare i nostri cicli. Siccome la differenza era grande ci occorreva quasi un mese. La puntura è passata senza il dolore – non ho sentito qualsiasi scomodità. Neanche non ho avuto qualsiasi conseguenze negative.

Aiutare a dare una vita a bambino è un sentimento indimenticabile, che è difficile da descrivere per non renderlo banale o troppo sentimentale. In poche parole ci occorre sentirlo per saperlo. Sono fiera di aver aiutato la nascita di due bellissime femmine e questo sentimento mi fà più felice, che qualsiasi compensazione finanziaria.

Poco fa, prima di cominciare un programma nuovo, sono stata telefonata dall’agenzia e mi hanno chiesto se potevo incontrarmi con gli Aspiranti Genitori, che mi hanno scelto. Ho dato il suo accordo. La coppia era d’Israele, loro erano molto carini. Abbiamo fatto l’amicizia dal primo momento. Goldi era molto simile a mia madre. Lei è una pedagoga, come mia madre ed io. Lei aveva tutti gli attributi per diventare una madre buona, senza l’uno – “la salute femminile” ed io era pronta ad aiutarla.

Non ho nessuna vergogna di essere una donatrice, inoltre sono fiera di esserla. È certo che la compensazione finanziaria fà un ruolo importante. Però la procedura di donazione è rischiosa – così tutto è giusto. Tuttavia per me lo scopo principale è l’aiuto e la speranza che io dò alla gente.

Tatiana

Qualche parola su di me:

Sono 28 enne. Allevo un figlio di 6 anni. Sono una infermiera. Per tre volte sono stata la donatrice di oocite.

Potete chiedermi: Come si sente sapendo che dovunque al mondo c’è un bambino che ha un legame genetico con lei? Ed io posso rispondervi, che questo sentimento mi fà più felice, perché per quelle coppie i bambini, ottenuti con tanti ostacoli, sono i più desiderati e preziosi in tutto il mondo. Ed ero io ad aiutarci.

Credo, che donazione di oocite è una procedura anonima, anche se alcune coppie vorrebbero incontrarmi io cerco di evitare questi incontri, perché non voglio affezionarmi alla gente. L’unica cosa che faccio: chiedo i funzionari dell’agenzia di raccontarmi del risultato.

Con il mio esempio vorrei motivare le donne giovane e sane di aiutare le coppie senza figli. Così potrete sentirvi in grado di cambiare il mondo per un posto migliore.

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